domenica 29 marzo 2009

COMUNICARE ... parlando

COMUNICARE … parlando
Di tutte le forme di comunicazione, la lingua parlata è la più usata e forse la più efficace per comunicare. Spesso non la usiamo abbastanza e così rimpiangiamo le cose mai dette ….quelle parole che magari avrebbero potuto cambiare il corso dei nostri vissuti. Oppure quelle parole di troppo che hanno rovinato un rapporto in modo irreversibile!
Parlare è una responsabilità grande, scegliere le parole giuste, controllare lo stato emotivo... che è quello che ci fa fare danni. Ma è proprio vero che vogliamo sempre avere tutto sotto controllo? Che vogliamo pesare quello che abbiamo da dire?… Non sempre! Chi non conosce qualcuno nel proprio contesto di vita a cui ha da dire tante cose e anche parecchio colorite? Ebbene, se non lo facciamo, la notte sogniamo di dire a queste persone tutte quelle cose e anche di più. Ma per quanto i sogni ci possono appagare? E allora tiriamo giù il velo ed esprimiamo le parole che dicono ciò che sentiamo, che esprimono noi stessi, ciò che abbiamo da dire, le nostre emozioni e … costruiamo nella nostra vita relazioni autentiche! Non ci soffermiamo sulla forma di relazione che vogliamo avere o che dobbiamo mantenere, parlando spesso di ...niente! Watzlawick afferma che “quanto più una relazione è spontanea e 'sana', tanto più l'aspetto relazionale della comunicazione recede sullo sfondo. Viceversa, le relazioni 'malate' sono caratterizzate da una lotta costante per definire la natura della relazione, mentre l'aspetto di contenuto della comunicazione diventa sempre meno importante”.
Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina al cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.
K. Gibran

Come potrebbero due esseri capirsi
senza quella speciale comunicazione di silenzi?
K. Gibran (Lettera a Mary Haskell)

lunedì 23 marzo 2009

Perchè COMUNICARE?

Da sempre sono convinta che “comunicare” sia di fondamentale importanza, il collante fra gli esseri umani, altrimenti soli, erranti nel mondo. Se è vero che per comunicare è necessaria un'interazione tra soggetti diversi, è anche vero, come afferma Paul Watzlawick (massimo studioso della pragmatica della comunicazione umana), che "in una situazione in presenza di persone, non si può non comunicare: perfino in una situazione anonima come in un vagone della metropolitana noi emettiamo per i nostri vicini continuamente segnali non verbali”. Ogni momento della nostra esistenza viviamo continue occasioni comunicative: in famiglia, a scuola, in ufficio, in città. Da ciò emerge chiaramente la necessità che la comunicazione “funzioni” per vivere al meglio la nostra esperienza quotidiana. Molti dei nostri disagi, malesseri, senso di inadeguatezza, conflitti, sono legati al modo sbagliato di COMUNICARE!

venerdì 20 marzo 2009