giovedì 22 ottobre 2009

VIVERE CON…gioia

Una serie di ricerche condotte da Martin Seligman, psicologo e saggista statunitense, docente di psicologia all’Università della Pennsylvania, (autore di molti Best-Seller, come Imparare l'Ottimismo, Come Crescere Un Bambino Ottimista e La Costruzione Della Felicità), hanno dimostrato che esistono persone felici anche tra i miserabili e che la felicità non è legata alla salute, alla giovinezza, all’aspetto fisico, alla cultura… Certo, tutte queste cose possono aiutare, ma quello che rende felici le persone è qualcosa di meno tangibile che può essere definito come l’atteggiamento psicologico verso la vita. Chi affronta la vita con un atteggiamento psicologico positivo, riesce a superare meglio anche periodi difficili e le difficoltà, mentre chi guarda alla propria vita in modo negativo e pessimistico, anche quando ha tutto, non riesce ad essere felice. Al giorno d’oggi abbiamo vite immensamente più comode e piacevoli rispetto ai nostri nonni, possiamo permetterci quello che una volta erano considerati dei lussi inimmaginabili, tuttavia è difficile sostenere che il progresso economico abbia portato la felicità. Una vita ricca di piaceri non è sinonimo di una vita felice. Molte persone sognano di vincere al superenalotto e di poter condurre un esistenza felice. Ma una vita fatta di piaceri, che non comporta mai qualche sfida, è una vita che conduce alla noia e alla depressione L’essere umano ha bisogno di crescere, di mettersi alla prova, di sviluppare i suoi talenti e le sue potenzialità. E’ vero anche che non bisogna fare molti sforzi per essere insoddisfatti e scontenti. Mentre l’infelicità viene da sé, e in abbondanza, la felicità va cercata e costruita giorno per giorno. Molte ricerche hanno dimostrato che le persone ottimiste vivono più a lungo, godono di una migliore salute e hanno dei matrimoni più felici rispetto ai pessimisti. Un ottimismo che non vuol dire fingere che tutto vada bene, ma un atteggiamento psicologico che nasce dalla consapevolezza di essere in grado di affrontare le difficoltà della vita. Mentre i pessimisti tendono a concentrarsi sui problemi, gli ottimisti cercano di concentrarsi sulle soluzioni. La serenità psicologica si ottiene concentrandosi su quello che di buono e di positivo c’è nella nostra esistenza e mettere passione e impegno in quello che si fa nel quotidiano ad iniziare dal nostro lavoro. Purtroppo la precarietà lavorativa e la crisi economica, obbligano molte persone ad accettare lavori mal pagati e poco interessanti, che non permettono loro di esplicitare le proprie potenzialità. Bisogna cercare di mettere il nostro tocco personale in quello che si fa. Se si cerca di utilizzare le proprie potenzialità personali e di vedere il lavoro come un contributo per il bene comune, anche il lavoro più noioso può diventare meno gravoso. Per uno dei massimi poeti italiani contemporanei, Mario Luzi, la felicità non esiste. "Alla felicità io non credo. È una chimera, un miraggio che ha effettivamente polarizzato singoli e collettività, masse umane addirittura, conducendole anche all'ecatombe. La felicità sarebbe uno stato durevole e io non la vedo possibile nella Terra, nella vita umana, negli accidenti che la compongono. Mentre, ecco, la gioia, per esempio è possibile. La vedo come un dono gratuito della vita che può scatenarsi quando uno non se l'aspetta neanche". Cerchiamo, dunque, di godere pienamente di quei momenti di gioia che ci ricerva la vita e di renderli più preziosi!