sabato 10 dicembre 2011

Manovra Monti: anche i ricchi (forse) pagano, ma è tutta sulle spalle del ceto medio!!!

La manovra Monti sembra abbia evitato al Paese il peggio (non ne siamo ancora sicuri), ma certo è che il prezzo da pagare per il ceto medio è bello alto! Si apre una fase di sacrifici durissimi e pesanti che ricadranno sulle spalle dei lavoratori dipendenti, dei pensionati, delle famiglie e dei giovani.
Il primo e più sgradito ritorno è quello dell'ICI, chiamata adesso IMU, sulla prima casa. Va ricordato che l'ICI sulla prima casa era stata eliminata dal governo Prodi, il quale ebbe il buonsenso di lasciarla sulle case dei ricchi e sulle seconde case; fu il successivo governo Berlusconi a eliminare anche quest'ultima, creando, come previsto dagli economisti, una voragine di diversi miliardi nei bilanci dei comuni.
Questa voragine non è mai stata riempita, era quindi inevitabile che, messo di fronte allo spettro del default, il governo Monti fosse costretto a ripristinarla non solo ai ricchi, ma anche ai meno ricchi, perché è necessario fare presto. Gli errori del governo precedente dobbiamo piangerli e magari è la volta buona che smettiamo di credere agli slogan!!!
Nonostante gli annunci dei giornali, l'aumento delle aliquote è sparito e forse mai esistito. Ci sarà soltanto un aumento dell'addizionale comunale e di quella regionale, che vanno a gravare ulteriormente sugli stipendi già bloccati e fermi con il congelamento degli scatti.
Un discorso a parte meriterebbe il capitolo pensioni. Da anni il sistema pensionistico è vistosamente insostenibile nel lungo periodo. La manovra, in questo senso, è addirittura poco coraggiosa: il regime contributivo per tutti arriverà, possiamo solo sperare che la pensione sarà dignitosa per tutti e non, come sarebbe senza riforme, a due velocità, con persone con pensione esagerata grazie ad incarichi politici, e altre precarie nel lavoro come nella pensione.
I costi della politica sono e restano i più alti in Europa e probabilmente non ci sarà mai chi avrà il coraggio di decurtarsi e decurtare ai colleghi lo stratosferico stipendio e le vergognose pensioni d’oro!
Un altro discorso vietato sono le tasse cui finora lo Stato ha rinunciato a riscuotere: in primo luogo l'ICI alla Chiesa Cattolica!
Il problema dell'Italia è inoltre la crescita e il sistema formativo del Paese a cui non è stata dedicata nessuna attenzione. Tutti ormai sono concordi nel ritenere che investire in formazione e ricerca serve per favorire la crescita e lo sviluppo, sull'importanza che lo studio ha per dare una prospettiva, un orizzonte politico nuovo alle future generazioni. Invece dobbiamo constatare con amarezza che questi settori, con questa manovra, se non sarà modificata, si troveranno ancora più in difficoltà rispetto al passato!


Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste.”
Martin Luther King