domenica 30 dicembre 2012

RITA LEVI MONTALCINI E I DUE CERVELLI


“Quello che in molti ignorano è che il nostro cervello è fatto di due cervelli. Un cervello arcaico, che non si è praticamente evoluto da tre milioni di anni fa a oggi, e non differisce molto tra l' homo sapiens e i mammiferi inferiori. Un cervello piccolo, ma che possiede una forza straordinaria. Controlla tutte quelle che sono le emozioni. Ha salvato l'australopiteco quando è sceso dagli alberi, permettendogli di fare fronte alla ferocia dell' ambiente e degli aggressori. L' altro cervello è quello cognitivo, molto più giovane. È nato con il linguaggio e in 150.000 anni ha vissuto uno sviluppo straordinario, specialmente grazie alla cultura. Purtroppo, buona parte del nostro comportamento è ancora guidata dal cervello arcaico. Tutte le grandi tragedie: la Shoah, le guerre, il nazismo, il razzismo, sono dovute alla prevalenza della componente emotiva su quella cognitiva. E il cervello arcaico è così abile da indurci a pensare che tutto questo sia controllato dal nostro pensiero, quando non è così. Il  cervello arcaico ha salvato l' australopiteco, ma porterà l' homo sapiens all' estinzione. La scienza ha messo in mano all' uomo potenti armi di distruzione. La fine è già alla portata. I giovani di oggi si illudono di essere pensanti. Il linguaggio e la comunicazione danno loro l'illusione di stare ragionando. Ma il cervello arcaico, maligno, è anche molto astuto e maschera la propria azione dietro il linguaggio, mimando quella del cervello cognitivo. Bisognerebbe spiegarglielo.”

Rita Levi Montalcini

Addio a Rita Levi Montalcini

Considero Rita Levi Montalcini una delle pià grandi donne della storia. Straordinaria scienziata e donna che ha lottato per tutte le ingiustizie umane. Grazie per l'esempio di vita che lasci

sabato 29 dicembre 2012

LA VERITA'

“La verità è un mare di fili d’erba che si piegano al vento,
vuol essere sentita come movimento, assorbita come respiro.
E’ una roccia solo per chi non la sente e non la respira,
quegli vi sbatterà sanguinosamente la testa”.
Elias Canetti

giovedì 20 dicembre 2012

Sulla Calabria

“Provavo un gran dispiacere a dover lasciare la Calabria.

Le sue bellezze avevano esercitato una specie di magica ascendenza su di me e sentivo che sarebbe stata eterna.

Avevo la sensazione che qualsiasi cosa avessi visto in futuro non avrebbe suscitato in me sensazioni altrettanto piacevoli ed indelebili.

Di questo non ho dubbi.

Anzi, ho la presunzione di affermare che in nessun’altra parte d’Europa la natura ha tracciato in modo così magnifico le linee che il genio e l’opera umana devono seguire o gli sforzi dell’arte migliorare."

Così il letterato tedesco Richard Keppel Craven scriveva nel 1821 all’indomani di un suo lungo viaggio in Calabria.

mercoledì 5 dicembre 2012

CREDERE E' UNA BELLA COSA


Credere è una bella cosa,
ma mettere in atto le cose in cui si crede
è una prova di forza.
Sono molti coloro che
parlano come il fragore del mare,
ma la loro vita è poco profonda
e stagnante come una putrida palude.
Sono molti coloro che
levano il capo

al di sopra delle cime delle montagne,
ma il loro spirito rimane addormentato
nell'oscurità delle caverne.
Kahlil Gibran