domenica 24 febbraio 2013
LA FAMIGLIA
"Una famiglia è un posto in cui le anime vengono a contatto tra loro. Se si
amano a vicenda, la casa sarà bella come un giardino di fiori. Ma se le anime
perdono l’armonia tra loro, sarà come se una tempesta avesse distrutto quel
giardino." Buddha.
sabato 2 febbraio 2013
IL VIOLINISTA
Un uomo si mise
a sedere in una stazione della metro a Washington DC ed iniziò
a suonare il violino; era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach
per circa 45 minuti. Durante questo tempo, poiché era l’ora di punta, era stato
calcolato che migliaia di persone sarebbero passate per la stazione, molte
delle quali sulla strada per andare al lavoro.
Passarono 3
minuti ed un uomo di mezza età notò che c’era un musicista che suonava.
Rallentò il passo e si fermò per alcuni secondi e poi si affrettò per non
essere in ritardo sulla tabella di marcia.
Alcuni minuti dopo, il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una
donna tirò il denaro nella cassettina e senza neanche fermarsi continuò a
camminare.
Pochi minuti
dopo, qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma l’uomo guardò l’orologio
e ricominciò a camminare.
Quello che
prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni. Sua madre
lo tirava, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista. Finalmente la
madre lo tirò con decisione ed il bambino continuò a camminare girando la testa
tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini.
Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi.
Nei 45 minuti in
cui il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un momento.
Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente.
Raccolse 32 dollari.
Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno
applaudì, ne’ ci fu alcun riconoscimento.
Questa è una
storia vera.
Nessuno lo
sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei più grandi
musicisti al mondo. Suonò uno dei pezzi più complessi mai scritti, con un
violino del valore di 3,5 milioni di dollari.
Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito
al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100
dollari.
L’esecuzione di
Joshua Bell in incognito nella stazione della metro fu organizzata dal
quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla
percezione, il gusto e le priorità delle persone. La domanda era: “In un
ambiente comune ad un’ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad
apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?”.
Ecco una domanda
su cui riflettere: “Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei
migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante
altre cose ci stiamo perdendo?”
Credo che qualsiasi commento a questa storia sia
superfluo; ora è tempo di fare una riflessione sul senso della bellezza, della
musica, dei piccoli tesori nascosti, dei talenti
non riconosciuti soltanto perchè non hanno avuto la fortuna del successo. E’ possibile che riconosciamo solo il conosciuto? Ma come può lo sconosciuto, essere riconosciuto, farsi apprezzare senza avere “santi in paradiso”; o inaspettati colpi di fortuna? Se siamo in grado di trovare una risposta a questa domanda, saremo già sulla buona strada.
non riconosciuti soltanto perchè non hanno avuto la fortuna del successo. E’ possibile che riconosciamo solo il conosciuto? Ma come può lo sconosciuto, essere riconosciuto, farsi apprezzare senza avere “santi in paradiso”; o inaspettati colpi di fortuna? Se siamo in grado di trovare una risposta a questa domanda, saremo già sulla buona strada.
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