sabato 16 aprile 2011

A mio padre

Oggi ti ho portato un fiore, tu non amavi queste cose, tu eri per le cose importanti … per le cose che contano davvero! Come al solito mi prende l’angoscia, mi si stringe il petto e mi prende la voglia di piangere, perché io non ho saputo perderti con serenità. Non è comprensibile, non è normale perchè è così che va, è così che deve andare! E poi l’età …, come se l’età possa dare il pass senza soffrire! Mi manchi. Mi manca ascoltarti, mi manca la tua presenza forte. Devo a te il mio essere: chi e come; devo a te il mio senso del dovere: forte, radicato, che mi tormenta e genera i sensi di colpa se non faccio o non sono abbastanza! Perché tu eri severo e autorevole e nello stesso tempo sapevi essere affettuoso! Con me hai lottato un po’, io ero un po’ ribelle! Ma come sono vive le tue lezioni di vita, la tua saggezza, il tuo esempio! Nella tua vita sofferta e da solo hai fatto tanto per restare a galla, costruire, trovare la giusta direzione tra le tante derive che la vita ti riservava! Sei stato l’esempio che si può rinascere, si può lottare, non si deve annegare, anche se il mare è grosso! Ho dentro quelle cose che non ti stancavi mai di ripeterci: la forza che viene dal restare uniti, il progresso che viene dallo studio: l’unica ricchezza che genera ricchezza, il fare ogni cosa al meglio, essere il meglio di qualsiasi cosa si è! Le tue parole di orgoglio per i nostri figli! E’ a te che ho pensato e penso nei momenti di fragilità! E’ a te che penso nei momenti in cui le mie forze si affievoliscono, è a te che penso quando parlo dei valori della vita con i miei figli e con i miei alunni! Grazie, mio caro padre!

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